Un pezzo della storia d’Italia raccontato in musica e suggestioni.
Se Ci Fosse La Luce sarebbe Bellissimo non è soltanto un disco, l’ultima fatica di Blak Sagaan (Samuele Gottardello) è di fatto un’opera cinematica, capace di fondere insieme più arti al tempo stesso.
Dentro la musica di Blak Sagaan vivono le atmosfere sinistre di un’epoca ruvida, la spinta emotiva di un racconto mai concluso. Ci sono i ritmi pulsanti disegnati da bassi e la complessità di un disco che ha la pretesa, mai pretenziosa, di raccontare i 54 giorni dal rapimento e aggressione di Moro il 16 marzo 1978 al ritrovamento del suo corpo nel bagagliaio di una Renault 4 il 9 maggio del 1978.
Forse non è un caso che Se Ci Fosse La Luce sarebbe Bellissimo è arrivato a poca distanza da Esterno notte di Marco Bellocchio. Come fossero entrambe opere necessarie per suturare le ferite di una storia mai conclusa. Il live di Black Sagaan porta sul palco le sensazioni e gli umori di una tragedia, racconta delle comunicazioni e delle trattative, come un film immaginario e immaginato, che esiste solo nel momento in cui se ne ascolta la colonna sonora scritta da Samuele.
Evento in collaborazione con Laceno d’Oro Film Festival